Ripopolare i villaggi della Spagna rurale: la missione del Progetto Arraigo

Enrique Martínez Pomar ha visitato i villaggi di pietra abbandonati della Spagna rurale nel Natale del 2016 con il figlio più giovane. Ricorda ancora il senso di perdita e di tristezza per il vuoto che ha incontrato: a meno di 300 km da Madrid, la regione di Las Tierras Altas, nella provincia di Soria, sembra un altro mondo rispetto alla frenetica capitale spagnola.

È stata questa visita a ispirargli la fondazione del Progetto Arraigo nel 2017. Da allora ha lavorato per anni con i consigli comunali, i sindaci e i cittadini con l’obiettivo di sviluppare una nuova metodologia di ripopolamento. Arraigo in spagnolo significa mettere radici. L’obiettivo del progetto è proprio quello di aiutare le persone a mettere radici, e a iniziare una nuova vita in una delle tante città e villaggi spopolati in Spagna.

Negli ultimi 50 anni, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, la Spagna rurale ha perso il 28% della sua popolazione, un fenomeno definito “España vaciada” (la Spagna svuotata). I governi spagnoli hanno cercato di risolvere questo problema, finora senza grande successo. Martínez spiega che i politici nazionali, una volta insediati nelle grandi città, tendono a dimenticarsi delle esigenze di chi vive nelle zone rurali. Inoltre, si sono concentrati esclusivamente su soluzioni economiche, trascurando l’aspetto sociale.

C’è “un muro invisibile” che separa il mondo rurale e quello urbano della Spagna

L’attuale governo spagnolo sta cercando di riprovarci, e prevede di stanziare 10 miliardi di euro dei fondi dell’UE per la ripresa post-Covid per affrontare il problema dello spopolamento nelle aree più gravemente colpite.

Come proprietario di un’azienda specializzata in energie rinnovabili nelle aree rurali, Martínez era già consapevole del problema dello spopolamento. Ma solo quando ha iniziato a documentarsi seriamente sulla questione, si è reso conto che il problema era di mentalità. Parla di “un muro invisibile” che separa il mondo rurale e quello urbano della Spagna. La sfiducia da entrambe le parti rende difficile costruire un ponte.

“Per alcuni abitanti delle città, trasferirsi in campagna è visto come una sorta di impresa da esploratori del XVI secolo”, osserva Martínez con un sorriso ironico.

Inizialmente, Martínez ha finanziato il Progetto Arraigo attraverso la propria attività e un piccolo contributo da parte del governo provinciale. Nel 2018, ha iniziato a firmare contratti con i consigli locali e regionali e attualmente ne ha 40. Questi contratti formalizzano l’alleanza pubblico-privato su cui si basa il progetto. Tuttavia, Martínez sottolinea che si tratta prima di tutto di un’iniziativa sociale. Non si risolverà il problema dello spopolamento con il denaro, ma con le persone.

Il villaggio di El Frago, a Saragozza, conta appena 115 residenti, il che rende difficile garantire i servizi essenziali. Il sindaco e residente da sempre, José Ramón Reyes, ha deciso di agire nel tentativo di salvare il luogo in cui è nato. È un circolo vizioso, spiega, meno persone rimangono, meno vogliono rimanere. Il borgo manca di opportunità di lavoro per i giovani e soffre in particolare di un numero sempre minore di abitanti di sesso femminile.

Nel 2020, José Ramón ha deciso di avvicinarsi al Progetto Arraigo insieme ai sindaci di altri quattro piccoli villaggi vicini. Il risultato: cinque famiglie, per un totale di dodici persone, si sono trasferite in uno di questi cinque villaggi nel giro di un anno. Una coppia, Roberto Silva, uruguaiano, e Paloma Garcia, catalana, descrive l’accoglienza ricevuta come “incredibile”. Da tempo volevano lasciare lo “stile di vita da Formula uno” della città e El Frago era la soluzione perfetta.

“Non risolveremo il problema dello spopolamento con i soldi, ma con le persone”, o quello che lui definisce “il fattore umano – l’80% del nostro budget è costituito dalle persone”. In particolare, cita i sindaci delle città e dei villaggi coinvolti. “Noi scegliamo i sindaci”, spiega. Questo è importante perché devono essere aperti e disposti a lavorare con altri villaggi vicini come parte di una rete rurale estesa”.

Per alcuni abitanti delle città, trasferirsi in campagna è visto come una sorta di impresa da esploratori del XVI secolo

In genere, Martínez e il suo team lavorano con contee o regioni piuttosto che con singoli villaggi. Ciò significa che possono offrire una gamma più ampia di opzioni a chi desidera trasferirsi in campagna. Una famiglia di abitanti della città potrebbe vivere in un villaggio, mandare i figli a scuola in un altro vicino e lavorare in un terzo. Tutti coloro che hanno il diritto di vivere e lavorare nell’Unione Europea possono candidarsi al programma.

Dall’altra parte, il Progetto Arraigo ha un database di circa 9000 famiglie in tutta la Spagna, che hanno espresso il loro interesse a passare a una vita rurale. Martínez spiega che ora sono in grado di esaminare più da vicino i tipi di persone e famiglie che si adattano più rapidamente e facilmente alla vita di campagna. Ad esempio, le famiglie si adattano bene, ma i single meno.

Anche i posti di lavoro sono una parte importante dell’equazione. Attualmente hanno 14 falegnami nel loro database, quindi se c’è un villaggio che cerca specificamente un falegname, queste informazioni possono essere utilizzate per facilitare il trasferimento. L’intero processo dura normalmente circa 3 mesi. Durante questo periodo gli abitanti della città si incontrano con una serie di persone per discutere di tutto, dalle esigenze abitative e sanitarie alle scuole e alle possibilità di lavoro.

Non si tratta solo di attirare le persone in campagna, ma anche di aiutarle a rimanervi

In genere, sono le donne a facilitare la spinta a trasferire la famiglia in un ambiente rurale. Sono anche le donne a costituire la maggior parte dei volontari presenti nei villaggi e a fornire sostegno sociale ed emotivo ai nuovi arrivati. “Questo è fondamentale”, afferma Martínez. “Non si tratta solo di attirare le persone in campagna, ma anche di aiutarle a rimanervi”.

Il Progetto Arraigo è collegato a un’ampia rete che comprende la Chiesa, il Ministero della Difesa e associazioni legate ad altri Paesi, tra cui Venezuela e Colombia. Si sta discutendo con i rappresentanti dell’Irlanda e della Colombia su come questo modello di ripopolamento possa essere impiegato in questi Paesi.

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