Le Vu Hoang Trang, qual è il tuo lavoro?
Sono funzionaria del Dipartimento delle Risorse Naturali e dell’Ambiente della città di Da Nang, sul Mar Cinese Meridionale in Vietnam. Le mie principali responsabilità sono il coordinamento dei progetti di cooperazione internazionale e l’elaborazione delle politiche sul cambiamento climatico. In pratica, facilito la comunicazione tra i finanziatori dei progetti, chi li realizza e il beneficiario finale (la città), e aiuto a supervisionarne l’attuazione. Per quanto riguarda le politiche, gestisco la formulazione, la pianificazione e l’applicazione dei documenti legali.
In che modo il tuo lavoro contribuisce a raffreddare il pianeta?
Nonostante si parli di cambiamento climatico da anni a livello globale, nel nostro Paese solo di recente il tema ha ricevuto attenzione seria da parte del governo centrale. Ora si vuole andare oltre gli impegni presi alla COP26 per ridurre le emissioni di carbonio. Anche noi, a livello locale, stiamo cercando di raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette zero, collaborando con un team di ricerca giapponese per sviluppare una strategia locale in grado di portare a una società carbon neutral. Questo significa formare i settori industriale, commerciale, edile e ambientale su metodi e strumenti standardizzati per calcolare gli inventari delle emissioni di gas serra, così da individuare dove e come si può ridurre l’impatto.
Cosa ti ha sorpreso di più del tuo lavoro?
Che lavorare nel settore pubblico non è affatto facile come pensavo. È fatto principalmente di burocrazia. Ma non è semplice. Nel nostro Paese, in certi ambiti, bisogna conoscere, comprendere e rispettare una mole enorme di documenti legali. Per fare bene questo lavoro serve leggere molto, per avere una visione ampia e completa di ogni problema. Questo è particolarmente vero quando si lavora con organizzazioni internazionali.
Cosa possiamo fare per coinvolgere più giovani nel servizio pubblico?
Stipendi adeguati e maggiore varietà sono due fattori chiave per attrarre i giovani nel settore pubblico. Ma attualmente gli stipendi non sono competitivi, e questo spinge molti neolaureati verso il settore privato, che offre condizioni più allettanti. Inoltre, in alcune posizioni, il lavoro può risultare piuttosto monotono. Bisognerebbe quindi incoraggiare i giovani a partecipare a un ventaglio più ampio di attività, come l’organizzazione comunitaria per sensibilizzare l’opinione pubblica e cambiare i comportamenti, o il lavoro diretto con categorie diverse di persone — agricoltori, studenti, donne, abitanti delle zone costiere.
Oggi, questi workshop sono spesso organizzati da ricercatori o docenti universitari; noi contribuiamo a progettarli in modo che siano adatti ai destinatari. Acquisire conoscenze sul campo sui modelli di comportamento per aiutare le comunità a diventare più consapevoli a livello ambientale sarebbe estremamente gratificante.